COBAITA (CUBBAITA O GIUGGIULENA)

© - mercoledì, dicembre 30, 2009


Vi lascio gli auguri per il Nuovo Anno con l'ultima ricetta del 2009. Un mesetto fa ho avuto l'occasione di assaggiare per la prima volta un dolce siciliano, tipicamente natalizio, conosciuto con il nome di cobaita, chiamato anche cubbaita o giuggiulena. E' un croccante preparato con semi di sesamo, mandorle e miele. E’ un dolce di origine araba. La parola “cubaita” discende infatti dall'arabo qubbiat che significa "mandorlato". La stessa persona che mi fece conoscere questa delizia, è stata così gentile da procurarmi la ricetta e così oggi mi sono cimentata. Veramente buonissimo! Di questo torrone, molto conosciuto in Sicilia, ne ha parlato anche lo scrittore Andrea Camilleri nel suo Elogio della cubaita dell’Antico Torronificio Nisseno, di cui vi cito alcuni passi:
"Amo la cubaita che “ci vuole il martello a romperla”, come scrive Sciascia. A fatica riesci coi denti a staccarne un pezzetto e non lo devi aggredire subito, lo devi lasciare ad ammorbidirsi un pochino tra lingua e palato, devi quasi persuaderlo con amorevolezza ad essere mangiato.[…] La cubaita ti obbliga a una sua particolare concezione del tempo, ha bisogno dei tempi lunghi del viaggio per mare o per treno, non si concilia con l’aereo, con la fretta. Ti invita alla meditazione ruminante. Rende più dolce e sopportabile l’introspezione che non sempre è un esercizio piacevole."

Buon 2010 a tutti!

Ingredienti:

250 gr di miele di timo selvatico* (Satra )
250 gr di zucchero
1/2 kg di semi di sesamo
125 gr di mandorle intere

*se non trovate il miele al timo usate il millefiori

Preparazione:

1. Lavate il sesamo in acqua, scolatelo bene e fatelo asciugare, potete metterlo anche per qualche minuto in forno se non volete attendere.
2. Mescolate 250 gr di zucchero con 250 gr di miele in una casseruola antiaderente.
3. Dopo aver amalgamato bene lo zucchero con il miele, aggiungete il sesamo e le mandorle.
4. Mescolate ininterrottamente per almeno 30 minuti, appena vedete che il sesamo è cotto, versate il contenuto della casseruola su una base liscia, il marmo unto di olio di semi sarebbe l'ideale, oppure tra due fogli di carta forno unti di olio.
5. Quindi una volta versato il contenuto dovete livellarlo con un matterello e senza bisogno di attendere che si freddi, iniziate a porzionarla, preferibilmente a forma di rombo come vuole la tradizione, tra i 3 e i 5 cm di lato.
6. Gustatelo quando s'è raffreddato. Può essere conservato per alcuni giorni in una scatola di latta.

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2 commenti

Ti do il mio benvenuto con queste parole: ogni persona, piccola o grande, che passa nella nostra vita è unica. Lascia sempre un pò di sé e prende un pò di noi. Grazie per aver incrociato il mio cammino!

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