MODICA TRA CIBO E CULTURA
Pochi giorni fa, ho ricevuto un graditissimo pacco dono da un mio amico siciliano, che ringrazio tantissimo, contenente un libro e alcune prelibatezze locali, precisamente di Modica, fatte dall'antica e famosa pasticceria Bonajuto. Quale binomio migliore di questo, cibo per lo stomaco e cibo per la mente? Tali bontà saranno gustate e apprezzate ancora meglio conoscendo qualcosa delle loro origini storiche. Conosciamole insieme.
Molto rinomato in Italia e nel mondo è il cioccolato di Modica, esso viene prodotto secondo un antico metodo che risale al '700 e che non è passato mai alla fase industriale rimanendo immutato attraverso i secoli. Il prodotto è il diretto discendente della Xocòatl azteca, introdotto in Europa dagli spagnoli nel XVI secolo. Il cioccolato viene lavorato totalmente a mano, amalgamando lo zucchero di canna con la pasta di cacao e gli aromi naturali. La tavoletta ha una superficie naturalmente opaca a volte con patina bianca irregolare, e la sua consistenza è disomogenea a causa anche dell'assenza di burro di cacao aggiunto. Il cioccolato risulta così più digeribile e si assapora meglio il vero gusto del cacao e il retrogusto piacevole degli aromi.
‘Mpanatigghi
Le ‘mpanatigghi sono dei dolcetti di pasta sottile, tipo un raviolo a forma di semiluna, ripieno di carne di manzo tritata, mandorle tostate, cioccolata, canditi, cannella e noce moscata. Intorno a questo dolce caratteristico, introdotto anche’esso dagli spagnoli (l'etimologia del nome deriva infatti dallo spagnolo "empanadas-empadillas) durante il loro dominio, nacquero alcuni simpatici aneddoti. Secondo una di queste curiosità, la “mpanatigghia” nacque per mano delle suore di un monastero, le quali, impietosite per le fatiche dei padri predicatori che giravano fra i vari conventi in periodo quaresimale, nascosero la carne tritata tra il pesto di mandorle e il dolce di cioccolato, il cui consumo era consentito anche in periodo di digiuno, perché ritenuto alimento di magro. Secondo altri, invece, la preparazione di questo dolce era legata, più semplicemente, all’utilizzo dell’avanzo di carne di selvaggina nei periodi di sovrabbondante caccia.
Torrone abbrustolito
Un dolce siciliano tipicamente natalizio è il torrone abbrustolito, è un torrone di produzione artigianale la cui particolarità è la presenza delle mandorle tostate intere all'interno, mescolate con zucchero, miele e aromi naturali.
Cobaita (cubbaita o giuggiulena)
E’ un dolce di origine araba. La parola “cubaita” discende infatti dall'arabo qubbiat, che significa "mandorlato", è un torrone preparato con semi di sesamo, mandorle e miele, aromatizzato con scorze sottili di arance.
Carrube e Cavalieri di Raffaele Poidomani
Bibliografia
Il contenuto, in “Carrube e Cavalieri” come nelle altre opere di Poidomani, è la storia di una famiglia siciliana a cavallo tra la nobiltà e la borghesia, come tra la città e la campagna. Questa tematica a prima vista tradizionale, è resa insolita da una tonalità di base che accompagna il suo dipanarsi, cioè da una nostalgia di timbro particolare. Qui non è il passato presupposto della nostalgia, ma il contrario. Non è l’essere trascorse, il non esistere più delle cose, che produce la nostalgia, bensì la nostalgia che rende passate le cose, soffonde di passato anche le situazioni presenti. Nel mondo di Poidomani tutto è passato. Alcuni (intensi) brani descritti di Carrube e Cavalieri” sono riferiti a situazioni trascorse, ma non appartengono per loro natura al passato, in quanto le cose rappresentate potrebbero benissimo sussistere nel presente. E’ la nostalgia che le avviluppa, a proiettarle nel tempo perduto, a farle passate. Sicché nella rappresentazione di Poidomani, il presente non esiste. Tutto ciò che si crede presente è già morto; e questa è la chiave della tristezza umana. (tratto dalla prefazione - fonti internet)
‘Mpanatigghi
Le ‘mpanatigghi sono dei dolcetti di pasta sottile, tipo un raviolo a forma di semiluna, ripieno di carne di manzo tritata, mandorle tostate, cioccolata, canditi, cannella e noce moscata. Intorno a questo dolce caratteristico, introdotto anche’esso dagli spagnoli (l'etimologia del nome deriva infatti dallo spagnolo "empanadas-empadillas) durante il loro dominio, nacquero alcuni simpatici aneddoti. Secondo una di queste curiosità, la “mpanatigghia” nacque per mano delle suore di un monastero, le quali, impietosite per le fatiche dei padri predicatori che giravano fra i vari conventi in periodo quaresimale, nascosero la carne tritata tra il pesto di mandorle e il dolce di cioccolato, il cui consumo era consentito anche in periodo di digiuno, perché ritenuto alimento di magro. Secondo altri, invece, la preparazione di questo dolce era legata, più semplicemente, all’utilizzo dell’avanzo di carne di selvaggina nei periodi di sovrabbondante caccia.
Torrone abbrustolito
Un dolce siciliano tipicamente natalizio è il torrone abbrustolito, è un torrone di produzione artigianale la cui particolarità è la presenza delle mandorle tostate intere all'interno, mescolate con zucchero, miele e aromi naturali.
Cobaita (cubbaita o giuggiulena)
E’ un dolce di origine araba. La parola “cubaita” discende infatti dall'arabo qubbiat, che significa "mandorlato", è un torrone preparato con semi di sesamo, mandorle e miele, aromatizzato con scorze sottili di arance.
Carrube e Cavalieri di Raffaele Poidomani
Bibliografia
Il contenuto, in “Carrube e Cavalieri” come nelle altre opere di Poidomani, è la storia di una famiglia siciliana a cavallo tra la nobiltà e la borghesia, come tra la città e la campagna. Questa tematica a prima vista tradizionale, è resa insolita da una tonalità di base che accompagna il suo dipanarsi, cioè da una nostalgia di timbro particolare. Qui non è il passato presupposto della nostalgia, ma il contrario. Non è l’essere trascorse, il non esistere più delle cose, che produce la nostalgia, bensì la nostalgia che rende passate le cose, soffonde di passato anche le situazioni presenti. Nel mondo di Poidomani tutto è passato. Alcuni (intensi) brani descritti di Carrube e Cavalieri” sono riferiti a situazioni trascorse, ma non appartengono per loro natura al passato, in quanto le cose rappresentate potrebbero benissimo sussistere nel presente. E’ la nostalgia che le avviluppa, a proiettarle nel tempo perduto, a farle passate. Sicché nella rappresentazione di Poidomani, il presente non esiste. Tutto ciò che si crede presente è già morto; e questa è la chiave della tristezza umana. (tratto dalla prefazione - fonti internet)
2 commenti
che dono! E ch fortuna ad avere un amico che fa tali doni. Conosco questo cioccolato:pura poesia. T'invidio moltissimo:DD
RispondiEliminasciopina
Hai perfettamente ragione, sono fortunata ad avere un amico tanto caro e che mi vizia con tali leccornie. Cosa desiderare di più! Ciao
RispondiEliminaTi do il mio benvenuto con queste parole: ogni persona, piccola o grande, che passa nella nostra vita è unica. Lascia sempre un pò di sé e prende un pò di noi. Grazie per aver incrociato il mio cammino!
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